Coperture

La cuspide del campanile di San Marco: simbolo della determinazione di un popolo

Dal legno al laterizio: l’evoluzione delle coperture e delle strutture sottostanti è artisticamente rappresentata dal “paron de casa”: il campanile di San Marco, che passò indenne attraverso 10 secoli di storia, fu ricostruito dopo il crollo agli inizi del ‘900 e svetta ancora a orgogliosa testimonianza della capacità di rinascita e resistenza della città.

Oggi mi sono fatta un'idea ancora più approfondita di Venezia, acquistandone la pianta. Dopo averla studiata più o meno, salii sul campanile di San Marco, dal quale lo sguardo abbraccia uno spettacolo unico. Era circa mezzogiorno e il sole splendeva luminoso, tanto che non ebbi bisogno del cannocchiale per distinguere esattamente cose vicine e lontane. La marea copriva la laguna, e quando mi volsi a guardare il cosiddetto Lido [...] vidi per la prima volta il mare e su di esso alcune vele.

Proteggere, decorare ed espandere lo spazio

Le coperture sono gli elementi che proteggono le strutture sottostanti.
Possono assumere varie forme: piane, inclinate, a una o più falde, a cupola.
Le strutture di sostegno hanno avuto, come i solai, un’evoluzione delle tipologie e delle componenti di finitura, dai classici laterizi di vario formato, alle pannellature, ai vegetali.
La storia di questo elemento strutturale pone il legno come principale materiale per il sostegno e il laterizio come completamento e garanzia di protezione dagli eventi atmosferici.
Nelle strutture di sostegno delle coperture sono sempre più frequenti le richieste di interventi per recuperare spazi che in passato non venivano sfruttati (mansarde/soffitte).

El paron de casa

Il campanile di San Marco nacque come faro ligneo, a cui fa cenno il “Chronicon Altinate” (una delle più antiche fonti scritte sulla storia delle origini di Venezia) e svolgeva anche la funzione di torre di guardia per l’avvistamento delle galere ottomane.
I veneziani lo chiamavano affettuosamente el paron de casa perché dai suoi 100 metri di altezza dominava la Piazza, la Basilica, il Palazzo Ducale e la laguna.
La copertura piramidale e la sagoma quadrangolare divennero l’emblema della Repubblica, incarnando la stabilità, la continuità della tradizione e la capacità di trasformare il fango della laguna in potere, edificando in altezza sulla molle argilla.

Dal legno alla muratura

Tra il IX e il XII secolo il campanile passò dal nucleo in tronchi squadrati legato da staffe di ferro, piantato su pali di rovere e sormontato da un braciere, che subiva l’urto dei fulmini e dell’acqua salmastra, a un primo rivestimento in mattoni “a spina di pesce”. Un piano in pietra d’Istria venne aggiunto nel 976, dopo l’incendio che devastò la vicina Basilica.

Nel XVIII secolo arriva la tecnologia

Il campanile ha subito dodici incendi a causa dei fulmini tra il XV e il XIX secolo, il più devastante nel 1489.
Nel 1776 fu installato alla sua sommità uno dei primi parafulmini d’Europa.
Nel Secolo dei Lumi era arrivata la tecnologia.

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